NUMERO 117/I-II DEL 1° GIUGNO 2017

EDITORIALE

Anno di centenari, questo 2017 che stiamo vivendo, relativi ad eventi importanti nella vita della Chiesa e della famiglia francescana, e questo non poteva non trovare eco anche nel contenuto di Miscellanea Francescana: ricordiamo infatti l’ottavo centenario della nascita di s. Bonaventura da Bagnoregio, il quinto centenario della bolla Ite vos, che sancì giuridicamente la divisione dell’Ordine Francescano in due famiglie religiose, il quinto centenario degli eventi che segnarono l’inizio della riforma luterana e, infine, i primi cento anni dalla fondazione della Milizia dell’Immacolata da parte di s. Massimiliano Kolbe.

Sono quattro i lavori che ci permettono, nella prima sezione della rivista, di approfondire alcuni aspetti della teologia bonaventuriana. Il primo è di Johann Baptist Freyer e tratta della teologia trinitaria in Bonaventura, considerata come matrice del bene comune. L’autore intende mostrare la profondità della teologia trinitaria bonaventuriana, teologia della somma Bontà, che fa da sottofondo a tutta la realtà nella prospettiva del Bene. L’uomo quindi corrisponde al suo proprio essere attraverso alcune virtù politiche o etiche, che applicate anche all’ambito dell’economia hanno di mira il Bene comune.

Il secondo è di Orlando Todisco, che parla del Verbo come artista del Padre, secondo l’ottica del Dottore Serafico. L’obiettivo è di far riemergere la dimensione divina del reale, rappresentata dalla gratuità, come assenza di ragione fondante ma non priva di ragioni, individuabili con gli strumenti della letteratura, della poesia, della liturgia come anche di quella filosofia che non si risolve in quel fascio di categorie attraverso cui esploriamo il mondo per controllarlo e dominarlo, ma attraverso simboli, metafore, miti, scivolamenti linguistici da un versante all’altro, grazie a cui ci lasciamo prendere dall’altra faccia del reale.

Il successivo articolo è di Carlos Salto Solá, sulla sfida di leggere la realtà in chiave estetica secondo s. Bonaventura. Questo significa essere in grado di considerare, da un lato, come nell’atto creativo viene comunicata alle creature una bellezza caratterizzata dalla gratuità e dalla diversità, e dall’altro, la natura olistica che l’esperienza estetica possiede, perché ha la capacità di raggiungere tanto la dimensione razionale come l’affettiva dell’essere umano. In questo modo, la bellezza si rivela via privilegiata che conduce all’incontro con il modello originale secondo il quale tutto è stato creato, cioè, il Figlio, che è ratio omnis pulchritudinis.

L’ultimo contributo di questa sezione è di Bogusz Stanisław Matuła e approfondisce un aspetto della teologia mariana di s. Bonaventura, in connessione con la dimensione individuale ed ecclesiale della vita cristiana. Il Dottore Serafico unisce inscindibilmente la dimensione personale e storica di Maria, a quella individuale del credente e a quella comunitaria della Chiesa. Dalla sponsalità e dalla comprensione delle verità rivelate da parte di Maria traspare l’attenzione al personale. Il confronto con il singolo credente non isola, ma fa percepire la vicinanza tra la santità/santificazione di Maria e quella del cristiano, ma anche le somiglianze tra la loro fatica di credere e di vivere la fede in modo responsabile e impegnativo.

Nella seconda sezione, dedicata ai 500 anni della Ite vos, sono presenti tre articoli. I primi due sono a carattere storico e si integrano a vicenda. Infatti prima Felice Autieri ci parla del contesto storico ed ecclesiale in cui maturarono gli eventi che portarono alla promulgazione della Bulla unionis, da parte dei Conventuali, degli Osservanti e il ruolo determinante svolto da Leone X. La necessità di illustrare le chiavi di lettura, che precedono il capitolo generalissimo della Pentecoste del 1517, è motivata dal fatto che altrimenti non si potrebbero comprendere le bolle promulgate immediatamente dopo la Ite vos, che tesero nella sostanza a mitigare le dichiarazioni del documento stesso e a mantenere un equilibrio tra la famiglia Conventuale e quella Osservante.

Successivamente Luigi Pellegrini fornisce una lettura del significato della Ite vos, nel segno di una certa delusione per i mancati frutti ottenuti. Il saggio infatti evidenzia da un lato l’irrilevanza della Bulla unionis nel complesso degli eventi di quel periodo, e specificamente di quell’anno di svolta della storia della Chiesa. Dall’altro lato mostra come le disposizioni perentorie della Ite vos andarono immediatamente eluse o disilluse, salvo il passaggio della suprema dirigenza dell’Ordine dai Conventuali agli Osservanti.

Il terzo contributo di questa sezione, di Tomasz Szymczak, approfondisce un aspetto finora poco studiato della bolla, cioè il valore del riferimento biblico ivi contenuto: la parabola degli operai mandati nella vigna (Mt 20,1-16). Essa offre alla prima parte della Ite vos la sua struttura. Il modello dei cinque gruppi dei lavoratori mandati nella vigna è usato per raccontare cinque generazioni di francescani. Ma alcuni dettagli cambiano: tra i cambiamenti più grandi c’è quello che nella Ite vos non viene mai menzionato il motivo della paga, mentre nella parabola evangelica proprio i soldi diventano il motivo di contesa tra i lavoratori e il padrone.

La terza sezione presenta tre contributi relativi alla teologia e all’opera di Martin Lutero, in occasione dei 500 anni dell’inizio della riforma. L’articolo di apertura è di Michele Cassese, sul modo di fare teologia di Lutero, con particolare focus posto sulla teologia della croce. È una teologia essenzialmente biblica ed esistenziale, perché per il riformatore non si può essere teologo se non si sperimenta la croce. Difatti la theologia crucis di Lutero si presenta come rivelazione di Dio, un Dio biblico nascosto e rivelato sotto il suo contrario, appunto nella croce. In Cristo crocifisso l’uomo conosce anche se stesso come peccatore, e la via della propria salvezza. La theologia crucis si presenta dunque come soteriologia, ma anche come spiritualità ed etica, in quanto il cristiano è chiamato da Dio a portare la propria croce nella vita quotidiana e agire di conseguenza.

Il secondo contributo, continuando sullo stesso tema, è di Hubertus Blaumeiser; egli si chiede cosa la theologia crucis di Lutero abbia da dirci oggi. Punto di partenza sono le Operationes in Psalmos, il Secondo Commento ai Salmi (1519-21), nel quale Lutero sviluppa molte idee di fondo della sua teologia e spiritualità. Emerge come la theologia crucis non possa essere ridotta a una teologia del paradosso, ma abbia soprattutto un intento antropologico e pastorale.

Infine l’ultimo articolo di questa sezione, di Stefano Cavallotto, intende mostrarci alcuni nuovi orientamenti nella ricerca sulla riforma e su Lutero stesso. Infatti negli ultimi decenni nuovi filoni interpretativi hanno messo in discussione acquisizioni del passato e rivisto le stesse fi gure dei protagonisti, con il rischio, però, di dissolvere nelle varie forme di rinnovamento dell’Europa tardo-medievale lo specifico apporto teologico e spirituale di Lutero e degli altri. Da qui l’intento dell’articolo: recuperare uno degli aspetti propri del riformatore di Wittenberg, il suo zelo pastorale come predicatore della Parola e uomo d’orazione.

Conclude il volume di Miscellanea Francescana un articolo di Raffaele Di Muro, direttore e assistente internazionale della Milizia dell’Immacolata, sui cento anni di questa associazione, nata a Roma poco dopo le prime apparizioni di Fatima, nell’ottobre del 1917, per opera di s. Massimiliano Kolbe e di sei confratelli, con un progetto semplice, efficace e ambizioso: perseguire la santità di tutti, attraverso l’Immacolata.




INDICE

VIII CENTENARIO DELLA NASCITA DI SAN BONAVENTURA

Johann Baptist Freyer, OFM, La teologia trinitaria come matrice del bene comune. L’approccio al Bene nella teologia di san Bonaventura

Orlando Todisco, OFMConv, Il Verbo l’artista del Padre nell’ottica di san Bonaventura

Carlos Salto Solá, OFM, Contemplare la summa pulchritudo. La sfida di leggere la realtà in chiave estetica secondo Bonaventura da Bagnoregio

Bogusz S. Matuła, OFM, Maria e la dimensione individuale ed ecclesiale della vita cristiana nel sermone secondo in Epiphania di Bonaventura da Bagnoregio


V CENTENARIO DELLA “ITE VOS”

Felice Autieri, OFMConv, Il contesto storico ed ecclesiale in cui sono maturati gli eventi della “Ite vos”

Luigi Pellegrini, OFMCap, La “Ite vos”: dagli impegni frustrati di riunificazione alle speranze deluse della “Bulla unionis”

Tomasz Szymczak, OFMConv, Parabola degli operai mandati nella vigna (Mt 20,1-16) e la bolla “Ite vos”


V CENTENARIO DELLA RIFORMA LUTERANA

Michele Cassese, “Solo la croce è la nostra teologia”. Il modo di fare teologia di Martin Lutero

Hubertus Blaumeiser, Il Cristo crocifisso: la via di Dio. Linee portanti della theologia crucis di Martin Lutero

Stefano Cavallotto, Quale riforma e quale Lutero? Nuovi orientamenti di ricerca


I CENTENARIO DELLA FONDAZIONE DELLA M.I.

Raffaele Di Muro, OFMConv, Storia e prospettive della Milizia dell’Immacolata