NUMERO 118/I-II DEL 21 GIUGNO 2018

EDITORIALE

Il numero di Miscellanea Francescana che vi giunge si articola in tre sezioni, costituite da Studi bonaventuriani, Studi francescani e altri contributi di vario tenore. Nella prima sezione abbiamo quattro articoli, che approfondiscono diversi aspetti del pensiero e della teologia del Dottore Serafico.  Il primo, firmato da Stéphane Oppes, tratta del linguaggio cristologico in Bonaventura, presente nell’ultimo suo intervento sistematico all’Università di Parigi, In Hexaëmeron del 1273, come anche nel suo Commentario al I Libro delle Sentenze. Da tale matrice cristologica, il linguaggio è vocato a realizzare relazione e comunicazione, a rendere una presenza, quella del dicente, ad essere testimonianza.

Il secondo contributo, che ha per autore Pedro Barrajon, affronta il tema della sapienza cristiana in s. Bonaventura, soprattutto come è presentata nella sua grande ultima opera, le Collationes in Hexaëmeron, sapienza che si manifesta in quattro modi: come sapienza uniforme, sapienza onniforme, sapienza multiforme e sapienza nulliforme. Il lavoro successivo, ad opera di Enzo Galli, è un tentativo di attualizzazione del pensiero cristologico del Dottore Serafico. Egli, infatti, pone in stretto rapporto la reparatio, ovvero la salvezza compiuta da Cristo, con la filiazione adottiva dell’uomo, che ne costituirebbe il frutto o addirittura il fine. Per cui risulta che sono propriamente i “figli nel Figlio” coloro che, partecipando già mediante lo Spirito alla vita di Dio, possono riconoscerlo, amarlo e lodarlo nel creato e per mezzo di esso.

Chiude questa prima sezione l’originale articolo di Prospero Rivi, che propone un parallelo tra Bonaventura e Teilhard de Chardin, in merito alla dimensione cosmica della signoria di Cristo. Per il Dottore Serafico, Cristo è all’origine di tutto in quanto Verbum Increatum, è al centro di tutto in quanto Verbum Incarnatum e conduce il tutto al reditus ad Patrem in quanto Verbum Inspiratum. Muovendosi in un contesto culturale assai diverso, Teilhard esprime le medesime verità, ma le traduce in un linguaggio che le renda comprensibili e pertinenti nella nuova visione di un cosmo in evoluzione: il Cristo è anche per lui l’Alfa che è all’origine di tutto il reale, l’Omega verso cui tutto è in cammino ed insieme è il solo Centro che conferisce significato e valore ad ogni cosa.

La seconda sezione, dedicata a studi francescani di tipo storico, spirituale, teologico, si apre con la ricerca storica molto approfondita di Oreste Bazzichi sulla Summa Astesana (del 1317), opera del francescano fra Astesano di Asti. Essa incontrò grande fortuna e larghissima diffusione, come testimoniano le molteplici edizioni che si susseguirono nell’arco di tre secoli in tutta Europa. Egli analizza la provenienza del giusto profitto nel cambio delle monete, nelle rendite fondiarie ad vitam ementis, nella vendita a termine, nell’anticipazione dei pagamenti, nel prestito societario, negli acquisti e nelle vendite vitalizie, nonché in moltissime e dettagliate tipologie di contratti.

Il contributo successivo è di Gianmario Cattaneo e tratta dei rapporti tra il card. Bessarione e fra Giacomo della Marca, come espressi in una lettera, di cui viene pubblicata nell’articolo l’edizione critica e la traduzione. Si tratta della lettera che Bessarione, all’epoca cardinale protettore dell’Ordine Francescano, scrisse al frate Giacomo della Marca per invitarlo a raccogliere uomini e beni in vista dell’imminente spedizione antiturca (siamo nel 1459). Tale lettera contiene la narrazione dei fatti che precedettero l’indizione della Crociata e una descrizione del territorio e dell’economia del Peloponneso. Bessarione incita il frate a radunare più persone possibili da mandare in Peloponneso, in modo tale che gli sforzi di Tommaso non siano vani e le regioni conquistate non cadano nuovamente in mano ai Turchi.

Segue il lavoro di Gonzalo Fernández-Gallardo Jiménez, relativo all’opera di alcuni teologia del “Collegio San Bonaventura” in Spagna: Bartolomeo Mastri, Giuseppe Antonio Ferrari de Monza, Lorenzo Altieri e Andrea Sgambati, con i quali si ebbe una ripresa dell’Ordine dopo le soppressioni avvenute in Spagna nella seconda metà del XVI secolo. Il quarto articolo è di Raffale Di Muro e approfondisce la spiritualità di s. Giuseppe da Copertino, soprattutto riguardo a come il santo ha vissuto e incarnato i misteri di Cristo: incarnazione, natività, vita pubblica, passione, morte, risurrezione del Signore. La contemplazione continua della spoliazione di Gesù era il cuore della vita spirituale e mistica del Copertinese, il quale dimostrava di tendere costantemente e gioiosamente alla conformazione a Cristo nelle situazioni ordinarie del suo cammino.

Chiude la seconda sezione il saggio di Orlando Todisco, con il quale egli cerca di attualizzare il pensiero francescano, soffermandosi sulla categoria di responsabilità, colta dentro la realtà culturale della globalizzazione. La tesi di fondo consiste nella proposta del ritorno alla fonte biblico-cristiana nella versione francescana, secondo cui non è la razionalità l’anima del reale, ma la libertà creativa. Da qui alcune implicazioni di carattere culturale e operativo, che questo cambio di paradigma comporta. Infine abbiamo due contributi, che costituiscono la terza ed ultima sezione.

Il primo dei due, di Francesco Celestino, mette in risalto l’urgenza di un rinnovamento della pastorale, dialogando con l’uomo sempre più bisognoso di essere accompagnato nella sua risposta di fede. Ripensare la pastorale nel suo stile, con le sue sfide, nel suo metodo, nei suoi obiettivi è l’intento delle indicazioni dell’esortazione di papa Francesco Evangelii gaudium. Il secondo, ad opera di Vincenzo Rosito, più di tipo filosofico, intende tracciare in maniera essenziale i presupposti di una spiritualità cristiana dell’attraversamento, attraverso alcuni paradigmi etici, estetici e spirituali: san Francesco d’Assisi e la dimensione itinerante della sequela cristiana, Michel de Certeau e la dimensione creativa degli “attraversamenti urbani”, Alex Langer e l’idea di conversione ecologica intesa come capacità di portare il peso dell’altro, mentre si attraversa il “paesaggio” naturale e sociale.

Un’ampia sezione dedicata alle recensioni, come sempre puntuali e qualificate, costituisce l’ultima parte del volume, che vuole offrire strumenti per un approfondimento del pensiero francescano e, quindi, chiavi di lettura per leggere il mondo odierno, sulla scia delle intuizioni del Santo di Assisi.

Il Direttore




INDICE

Stéphane Oppes, OFM, Matrice cristologica del linguaggio in san Bonaventura

Pedro Barrajón, LC, La sapienza cristiana secondo san Bonaventura. La sua attualità teologica ed ecclesiale

Enzo Galli, OFMConv, Dal triplex Verbum alla filiazione divina. Un tentativo di attualizzazione del pensiero cristologico di san Bonaventura

Prospero Rivi, OFMCap, Le dimensioni cosmiche di Cristo in Bonaventura e Teilhard de Chardin

Oreste Bazzichi, Etica economica e credito nella Summa Astesana (1317). Appunti sul pensiero teologico-sociale francescano nel I° sec. di vita

Gianmario Cattaneo, Bessarione e la Crociata. L’epistola al frate minore Giacomo della Marca

Gonzalo Fernández-Gallardo Jiménez, OFMConv, La obra de algunos teólogos del Colegio San Buenaventura de Roma en España (s. XVII-XIX)

Raffaele Di Muro, OFMConv, I misteri di Cristo nell’esperienza spirituale di s. Giuseppe da Copertino

Orlando Todisco, OFMConv, Recupero francescano della responsabilità soggettiva nell’età della globalizzazione

Francesco Celestino, OFMConv, Ripensare la pastorale in una pluralità di presenze

Vincenzo Rosito, Il passo che misura e sopporta. Etica e poetica dell’attraversamento