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Il rosario di Papa Francesco per la pandemia

Pubblicata il:  1° Giugno 2021



A chiusura della maratona di preghiera sul tema “Da tutta la Chiesa saliva incessantemente la preghiera a Dio” (At 12,5) per invocare la fine della pandemia e la ripresa delle attività sociali e lavorative, voluta da papa Francesco per il mese mariano appena concluso, proponiamo una riflessione di fra Felice Fiasconaro sulla devozione a Maria e per divenire fratelli tutti.

«Anche quest’anno papa Francesco si è fatto interprete del sentire del popolo per rivolgere ancora una volta un’accorata preghiera a Maria perché, per sua intercessione, venga liberato il mondo dalla pandemia che tante vittime e tanto dolore sta seminando lungo le strade e le case delle nostre città. Il Papa ha voluto che per tutto il mese di maggio (l’anno scorso per un solo giorno) venisse recitato il Rosario. L’intento del Papa appare chiaro nella sua preghiera di apertura fatta in San Pietro, davanti all’icona della Madonna del soccorso: «All’inizio del mese dedicato alla Madonna, ci uniamo in preghiera con tutti i santuari sparsi per il mondo […] per affidare nelle mani della nostra Madre santa l’umanità intera, duramente provata da questo periodo di pandemia».

Il Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione ha preso in mano l’iniziativa del Papa coinvolgendo appunto trenta santuari sparsi nel mondo, a volere rappresentare l’umanità intera, perché ogni giorno si levasse una corale preghiera a Maria, alla luce del versetto biblico: «Da tutta la Chiesa saliva incessantemente la preghiera a Dio» (At 12,5). È ancora il Papa, a fine maggio, a concludere la “maratona” di preghiera.

Dopo la recita del Rosario, la sera del primo maggio, il Papa, quasi a volere riallacciare quel filo rosso che lega il popolo cristiano nella devozione a Maria che si manifesta particolarmente in certe fasi drammatiche della sua storia, presenta alla Vergine un’appassionata invocazione che si muove come sulle ali di due antiche preghiere: il Sub tuum praesidium e la Salve regina.

In essa il Papa ricorda tutti coloro che, in un modo o in un altro, sono coinvolti nella pandemia. Non dimentica nessuno. E, prima di concludere, rivolge a Maria una richiesta che gli sta particolarmente a cuore: «Madre amatissima, fa’ crescere nel mondo il senso di appartenenza a un’unica grande famiglia, nella consapevolezza del legame che tutti unisce perché con spirito fraterno e solidale veniamo in aiuto alle tante povertà e situazioni di miseria».

L’iniziativa del Papa ha avuto una grande risonanza nel mondo. L’umanità intera, in questo mese di maggio, ha tenuto lo sguardo fisso su Maria, madre di Gesù e madre nostra. E questo non può non spingerci a qualche considerazione». (F.F.)

 
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