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Jens Johannes Jørgensen e la scoperta della spiritualità francescana

Pubblicata il:  20 Maggio 2021



Fra Felice Autieri racconta, in San Bonaventura informa, la storia dello scrittore e poeta danese Jens Johannes Jørgensen e della sua conversione al cattolicesimo, attratto dalla spiritualità francescana.

«Dei molti dei personaggi professi dell’Ordine francescano secolare trattati in questo nostro percorso, nati e vissuti tra il XIX e XX secolo, non sempre possediamo i documenti che ne attestino l’avvenuta professione. In molti casi è una tradizione consolidata, una sorta di “passaggio orale”, avvalorata da uno stile di vita evangelico alla sequela di san Francesco vissuta nel mondo.

Nel caso di Jens Johannes Jørgensen non è così, infatti la recente scoperta della professione del famoso studioso danese, avvenuta circa due mesi fa - ad opera della signora Cristina Roccaforte, archivista del Sacro Convento - ci consente di documentarne la professione della Regola dell’Ordine francescano secolare.

Jens Johannes Jørgensen nacque il 6 novembre 1866 a Svendborg in Danimarca. Fin dalla giovane età fu segnato da un carattere malinconico, dalla passione per la natura e la poesia. Della natura amava le bellezze con l’alternanza delle sue stagioni, sviluppando un culto naturale panteistico, mentre la poesia poté permettergli di esprimere i sogni e la sensibilità per il mondo che lo circondava.
Nel 1882 si trasferì a Copenaghen per iniziare gli studi liceali; conseguito il grado accademico nel 1884 iniziò la frequentazione di artisti le cui vedute politiche andavano dal radicalismo estremo al socialismo militante. In particolare fu affascinato dalla scuola di pensiero dei fratelli Georg e Eduard Brandes, redattori del quotidiano liberale Politiken, sostenitori di una trasformazione radicale della realtà che mirava a voler cambiare la visione del cristianesimo, del mondo e della società. […]

L’incontro con il pittore Mogens Ballin, che si era convertito al cattolicesimo dall’ebraismo, costituì una svolta cruciale nella sua vita. La sua formazione luterana nella dimensione più culturale che confessionale, era stata fondamentale nella sua infanzia e ne aveva determinato la sua crescita integrale.
L’inizio della sua conversione può essere datato a partire dal 1894 quando, intraprendendo un viaggio con l’amico Ballin, visitò la Svizzera, la Germania e l’Italia. Nello specifico visitò per la prima volta Assisi e la basilica di San Francesco, dove rimase folgorato dalla personalità del santo. Tuttavia non fu un percorso lineare, solo vinte le resistenze della sua formazione luterana fu possibile il passaggio al cattolicesimo: nel 1896 ricevette il battesimo.
La nuova fede unita alla scoperta della spiritualità francescana, lo aiutarono nel suo percorso trovando conforto e serenità mai sperimentati precedentemente. Assisi divenne il luogo dove avrebbe attinto per la sua vita spirituale, ma anche la città dove avrebbe vissuto per buona parte della sua vita e luogo del suo lavoro». (F.A.)


 
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