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San Pietro d’Alcantara, maestro di raccoglimento

Pubblicata il:  7 Giugno 2021



San Pietro d’Alcantara, maestro di raccoglimento, è al centro della rubrica “Santità francescana”, tenuta da fra Raffaele Di Muro sul mensile San Bonaventura informa.

«Pietro Garavito (il futuro fra Pietro d’Alcantara) nasce nel 1499 ad Alcántara di Estremadura (Cáceres). Il padre muore quando il piccolo ha l’età di otto anni. La madre, con sei bambini, si risposa con un vedovo che ha cinque figli. L’infante Pietro mostra buone attitudini alla preghiera e allo studio della teologia. È indirizzato all’attività dello studio dal patrigno e raggiunge un buon livello di preparazione. Il giovane riscuote consensi nella filosofia e nel diritto.

Intanto in lui si fa strada la vocazione religiosa. All’età di sedici anni parte da casa per raggiungere il noviziato di una giurisdizione dei francescani conventuali.

Viene ordinato sacerdote nel 1524 e si dedica con frutto all’attività della predicazione. Gli vengono affidati anche incarichi di governo che cura con particolare saggezza. Libero da questo genere di incombenze dal 1534 può dedicarsi alla riforma della vita francescana che nel suo cuore sente essere particolarmente urgente.

Si ritira nella diocesi di Coria e, in un secondo tempo dopo essersi trasferito a Roma, chiede e ottiene il consenso per inaugurare una nuova fondazione, quella detta degli Scalzi che pian piano cresce e si diffonde in tutta la Spagna. Ha modo di incoraggiare anche Teresa d’Avila nel suo tentativo di riforma.

Ovviamente i frati lo pongono a capo della novella famiglia francescana. Il suo cammino spirituale è contrassegnato dalla contemplazione e dalla penitenza. Muore il 9 ottobre 1562 dopo quarantasette anni di vita francescana.

Lascia alcune opere di gran valore: il Trattato dell’orazione e meditazione, le Costituzioni delle Province di S. Gabriele e di S. Giuseppe, il Commento al salmo Miserere, le Lettere e la Traduzione dei soliloqui di S. Bonaventura. L’itinerario proposto da questo santo nei suoi scritti si rivela particolarmente concreto e ricco spiritualmente. Penitenza e orazione sono il cardine del suo percorso che è un continuo praticare l’ascesi e la meditazione sui divini misteri secondo uno stile improntato al raccoglimento e alla povertà». (R.D.M.)

 
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