Donazioni
Licenza in Cristologia - Descrizione dei corsi (2025-2026)
DESCRIZIONE DEI CORSI FONDAMENTALI


TP2030 La speranza messianica e le attese salvifiche d’Israele
 
Contenuti e Obiettivi: Nelle sacre Scritture il concetto di “Messia” è ampiamente attestato. Nell’AT poi, è prima di tutto necessario definire e analizzare in tutta la sua ampiezza il concetto di “messianismo” ed in secondo luogo il tipo di Messia atteso: quali caratteristiche e quali prerogative. Un Messia regale, profetico o sacerdotale? Chi è il Figlio dell’uomo? Qual è il ruolo del Messia atteso e per quale fine? Nel NT, il Messia descritto nei Vangeli corrisponde a quello delineato dalla lettera agli Ebrei? E il Cristo-Messia presentato da Paolo? Gesù di Nazareth sarà per i primi cristiani la definitiva risposta alle attese-aspettative messianiche d’Israele? Il corso proverà a rispondere a queste e ad altre interessanti questioni relative a tutto ciò che ruota attorno al Messia e messianismo nella Scrittura.
Metodo di insegnamento: Il corso verrà impartito mediante lezioni frontali, e se lo si terrà opportuno, mediante proiezioni di slide PowerPoint.
Modalità di valutazione: Esame orale.
Bibliografia: G. Boccaccini (a cura di), Il Messia tra memoria e attesa, Morcelliana, Brescia 2005; R. E. Brown, The Birth of the Messiah: A Commentary on the Infancy Narratives in Matthew and Luke, Doubleday, Garden City, N.Y. 1977; H. Cazelles, Il Messia della Bibbia: Cristologia dell’Anti­co Testamento, Borla, Roma 1993; E. Cortese, Il tempo della fine: messianismo ed escatologia nel messaggio profetico, Franciscan Printing Press, Jerusalem 2010; J. Day (ed.), King and Messiah in Israel and the Ancient Near East: Proceedings of the Oxford Old Testament Seminar, JSOTSup 270, Academic Press, Sheffield 1998; J. Thomas Hewitt, Messiah and Scripture: Paul’s “in Christ” Idiom in Its Ancient Jewish Context, WUNT 522, Mohr Siebeck, Tübingen 2020; W. C. Kaiser, The Messiah in the Old Testament, Studies in Old Testament Biblical Theology, Zondervan, Grand Rapids (MI) 1995; J. Klausner – W. F. Stinespring, The Messianic Idea in Israel from Its Beginning to the Completion of the Mishnah, George Allen and Unwin, London 1956; L. Lepore, Il messianismo, Sardini, Bornato in Franciacorta (BS) 2020; S. Lucass, The Concept of the Messiah in the Scriptures of Judaism and Christianity, T & T Clark International, London – New York 2011.


S. SIDAROUS



TP2099
Cristologia biblica. Introduzione e questioni di attualizzazione
 
Contenuti e Obiettivi: Il corso cercherà di riflettere sui fondamenti della cristologia del Nuovo Testamento, per mettere in dialogo l’interessante tematica donata dall’esegesi e dalla teologia biblica sulla Persona di Gesù, il Cristo, all’interno dell’ambito della riflessione teologica e sapienziale con il suo relativo background veterotestamentario, che interpella il nostro oggi credente. Il percorso tematico sarà caratterizzato dallo studio esegetico-teologico-sapienziale di alcuni aspet­ti peculiari della cristologia dei Vangeli Sinottici e degli scritti di Giovanni e di Paolo e del loro conseguente e relativo apporto alla nostra riflessione, che possa essere fondamento, luce e nutrimento per il vivere credente cristiano di oggi in dialogo con le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi (cf. GS, 1).
Metodo di insegnamento: Il corso seguirà la metodologia magisteriale con lo svolgersi delle lezioni tenute dal professore, con la possibilità per gli studenti di interagire con domande e contributi durante le lezioni stesse.
Modalità di valutazione: La valutazione avverrà attraverso l’esito di un esame orale, in cui lo studente dovrà dare prova principalmente di essere capace di elaborare una propria sintesi creativa.
Bibliografia: J. N. Aletti, Jèsus Christ fait-il l’unité du Nouveau    Testament?, Paris 1994; R. E. Brown, An Introduction to New Testament Christology, Mahwah N.J. 1994; B. Costacurta, Esegesi e lettura credente della Scrittura, in Gregorianum 73 (1992) 739-745; G. O’Collins, Cristology: A Biblical, Historical and Sistematic Study of Jesus, Oxford 1995; I. de la Potterie, Studi di cristologia giovannea, Genova 19862; R. Penna, I ritratti di Gesù il Cristo. Inizi e sviluppi della cristologia neotestamentaria. I. Gli Inizi; II. Gli Sviluppi, Cinisello Balsamo 1996-1999. Saranno forniti anche durante lo svolgersi del corso schemi ed appunti da parte del professore perché ogni singolo studente possa giungere con il proprio studio e la propria riflessione personale ad ogni lezione.


F. PIERI
 


TP2110
I misteri della vita di Cristo: soteriologia cristiana
 
Contenuti e Obiettivi: Secondo la “teologia dei misteri”, tutti gli avvenimenti della vita di Gesù Cristo sono rivelativi e hanno una portata salvifica, in quanto costituiscono il “luogo” in cui il Figlio di Dio ha vissuto e si è rivelato nella realtà concreta e contingente per la nostra salvezza. Per questo sono chiamati “misteri”. Con il presente corso cercheremo di conoscere la persona di Gesù Cristo così come emerge nei Vangeli, colta attraverso i diversi momenti della Sua esistenza storica. Si proporrà, quindi, una lettura  biblico-teologica dei principali misteri della sua vita, con l’intento non solo di cogliere, nella fede, il Cristo reale, il Figlio del Dio vivente, ma anche di aprire la via all’incontro con Lui. Solo una riflessione che – come direbbe R. Guardini – “fa spazio al cuore” può introdurci nel mistero che ci coinvolge. Solo nell’incontro con Lui possiamo scorgere che quanto Egli ha vissuto continua a viverlo in noi e noi in Lui.
Metodo di insegnamento: Lezioni frontali, lettura di testi ed esposizioni degli studenti.
Modalità di valutazione: Esame orale.
Bibliografia: E. Galli, Il mistero del Figlio nei Suoi misteri. Un confronto con la cristologia italiana, Miscellanea Francescana, Roma 2015; J. Ratzinger / Benedetto XVI, Gesù di Nazaret, Rizzoli – LEV, Milano – Città del Vaticano 2007-2012, 3 voll.; R. Guardini, Il Signore. Riflessioni sulla persona e sulla vita di Gesù Cristo, Morcelliana, Brescia 2005 (Vita e Pensiero; trad. dall’ed. ted. del 1997).


E. GALLI
 


TP2107
Cristologia patristica I
 
Contenuti e Obiettivi: Il corso introdurrà lo studente ai principali temi della cristologia tra il II secolo e il concilio di Nicea (325), a partire dal pensiero teologico delle varie correnti gnostiche fino alla crisi ariana del IV secolo. Si tratterà la nascita e lo sviluppo della cristologia del Logos e si presenterà la questione intorno alla consustanzialità del Verbo con il Padre, rivolgendo particolare attenzione ai testi e ai personaggi protagonisti della crisi ariana. Per l’ambito latino verranno letti e commentati testi di Ireneo, Ippolito, Tertulliano e Novaziano, mentre per l’ambito greco si offrirà il contributo cristologico di Clemente Alessandrino e di Origene.
Metodo di insegnamento: L’insegnamento si svolgerà attraverso lezioni frontali e verterà principalmente sulla lettura e commento delle fonti patristiche che saranno fornite in classe.
Modalità di valutazione: L’esame sarà orale e volto alla verifica dei contenuti del corso.
Bibliografia: A. Grillmeier, Gesù il Cristo nella fede della Chiesa, vol. 1/1: Dall’età apostolica al Concilio di Calcedonia (451), ed. it. a cura di E. Norelli – S. Olivieri, Brescia 1982; Il Cristo, voll. 1 e 2, edd. A. Orbe – M. Simonetti, Roma-Milano 20035-20056; J.N.D. Kelly, Early Christian Doctrines, London 19684: trad. italiana: Il pensiero cristiano delle origini, Bologna 1972; E. Prinzivalli – M. Simonetti, La teologia degli antichi cristiani, Brescia 2012 (Letteratura cristiana antica N.S. 26): trad. spagnola: La teología de los primeros cristianos (siglos I al V), edición preparada por A.  Gaytán, Madrid 2021 (Biblioteca de Autores Cristianos. Maior 135); M. Simonetti, La crisi ariana nel IV secolo, Roma 1975 (SEA 11). Ulteriori indicazioni bibliografiche verranno proposte nel corso delle varie lezioni. Durante il corso verranno indicate le edizioni dei testi patristici da leggere.
 

G. FALCONE
 


TP2113
Cristologia e soteriologia nei Sinottici
 
Contenuti: Il corso si concentra su un aspetto fondamentale dell’espe­rienza religiosa attestata negli scritti della tradizione sinottica: la memoria della redenzione-salvezza che si è compiuta nella morte e risurrezione di   Gesù Cristo. Mediante il contatto diretto con i testi evangelici, lo studente potrà cogliere il singolare rilievo che Matteo, Marco e Luca accordano al piano salvifico di Dio che si compie attraverso la mediazione umana e storica della vicenda di Gesù.
Obiettivi: Al termine del corso, lo studente sarà in grado di individuare il contributo peculiare che la tradizione sinottica, nella sua articolazione plurale, offre alla riflessione cristologica e soteriologica del Nuovo Testamento.
Metodo di insegnamento: Le lezioni si svolgeranno in modo frontale e in dialogo con gli studenti, che saranno coinvolti attraverso la lettura di alcuni articoli/studi indicati durante il corso.
Modalità di valutazione: La valutazione finale prevede un esame orale sulla bibliografia indicata dal docente.
Bibliografia: M. Cimosa – F. Manns – S.A. Panimolle, Redenzione e salvezza nella Bibbia (Dizionario di spiritualità biblico-patristica, 54), Borla, Roma 2010; G. Iammarrone, Gesù il Cristo salvezza dell’uomo, Borla, Roma 1981; Id., Redenzione, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 1995; J.G. van der Watt (ed.), Salvation in the New Testament. Perspectives on Soteriology, Brill, Leiden – Boston 2005; J. Werbick, Soteriologia, Queriniana, Brescia 1993; S. Zedda, Teologia della salvezza nel Vangelo di Luca, EDB, Bologna 1991; Id., Teologia della salvezza negli Atti degli Apostoli, EDB, Bologna 1994.
               

G. SCAGLIONI
 


TP2281
Cristologia paolina
 
Contenuti: Si offrirà anzitutto un quadro delle principali questioni cristologiche delle Lettere Paoline: la cristologizzazione dei campi teologici, la theologia crucis, la cristologia alta, l’uso dei titoli cristologici, la questione del culto a Cristo; su questa base si potrà delineare la relazione tra Cristo risorto e i credenti.
Obiettivi: Cristo rivela pienamente l’uomo a se stesso (GS 22). Si intende ravvisare la relazione tra cristologia e antropologia delineata nelle Lettere Paoline.
Metodo di insegnamento: Le lezioni frontali e il sussidio di PowerPoint svilupperanno i dati offerti dall’esegesi biblica.
Modalità di valutazione: È prevista la consegna di un elaborato scritto su un tema attinente al corso, da concordare con il docente.
Bibliografia: J.-N. Aletti, La cristologia delle lettere paoline. Status quaestionis e nuovi orientamenti, in Epistolario paolino: Lettere ai Galati e ai Romani. Seminario per gli studiosi di Sacra Scrittura. Roma, 23-27 gennaio 2017, e-biblicum, pp. 27-44; Y. Chen, The ritual dimension of union with Christ in Paul’s thought, Mohr Siebeck, Tübingen 2022; G.D. Fee, Pauline Christology. An Exegetical-Theological Study, Hendrickson Publishers, Peabody 20072; C. Pellegrino, Paolo, servo di Cristo e padre dei Corinzi. Analisi retorico-letteraria di 1Cor 4,
Editrice Pontificia Università Gregoriana, Roma 2006; A. Pitta, Il paradosso della Croce. Saggi di teologia paolina, Piemme, Casale Monferrato 1998.
               

S. SIDAROUS
 


TP2109
Cristologia e antropologia
 
Contenuti: «
Il volto di Cristo è inseparabilmente il volto di Dio nell’uomo e il volto dell’uomo in Dio» (Clement). In Cristo, infatti, vera immagine di Dio e uomo perfetto (Col 1,15; GS 41), è rivelato il volto benevolente del Padre che mentre plasma il volto dell’uomo ne proclama la vocazione filiale. I temi dell’antropologia cristiana saranno studiati secondo la felice formulazione di GS 22: «il mistero dell’uomo s’illumina veramente soltanto nel Verbo Incarnato».
Obiettivi: Illustrare la radice cristologica dell’antropologia cristiana.
Metodo di insegnamento: Lezioni frontali, laboratorio di lettura.
Modalità di valutazione: Esame orale, partecipazione attiva, recensione di un testo, presentazione di un tema in classe.
Bibliografia: B. Della Pasqua – N. Valentini, Mistero di Cristo mistero dell’uomo. La nuova «questione antropologica» e le radici della fede, Paoline, Milano 2005; G. Iammarrone, L’uomo immagine di Dio. Antropologia e Cristologia, Borla, Roma 1989; G. Pattaro, La svolta antropologica. Un momento forte della teologia contemporanea, EDB, Bologna 1990; R. Williams, Cristo, cuore della creazione, Queriniana, Brescia 2020; L. Giacometti, «Di gloria e di onore lo hai coronato» (Sal 8,6). Un’antropologia della gloria, Cittadella, Assisi 2025; J. B. Freyer, Homo viator. L’uomo alla luce della storia della salvezza. Un’antropologia teologica in prospettiva francescana, EDB, Bologna 2008; C. Di Sante, L’uomo alla presenza di Dio. L’umanesimo biblico, GDT 344, Queriniana, Brescia 2010.


E. RIMOLI
 


TF2399 
La teologia di San Bonaventura: l’unità del sapere cristiano
 
Contenuti e Obiettivi: L’obiettivo del corso è introdurre i partecipanti ai principali concetti del pensiero teologico di Bonaventura da Bagnoregio, per individuarne la sua articolazione e la sua dinamica, particolarmente nella sua riflessione trinitaria, cristologica e antropologica, dato che per il Dottore Serafico esiste un’unità che collega il sapere cristiano. Infatti, l’uomo è invitato ad incominciare un itinerario, ad acquisire un modus studendi che lo porti alla sapienza, itinerario che è un aprirsi a quella luce divina che tocca e trasforma tutte le sue dimensioni, perché uno studio sapiente permette che l’intellectus speculativus diventi intellectus practicus, cioè uno studio che si declini in azioni concrete. Nel corso, dopo uno sguardo al contesto teologico dei XII-XIII secoli, sarà esposta la visione bonaventuriana sulla Trinità, su Gesù Cristo e sull’uomo.
Metodo di insegnamento: Lezioni frontali. Inoltre, gli studenti saranno guidati alla lettura di diversi testi che illustreranno i percorsi proposti da Bonaventura, indirizzati al raggiungimento della vera sapientia.
Modalità di valutazione: È previsto un esame orale finale.
Bibliografia: V. Battaglia, L’«habitus» sapienziale della riflessione cristologica: dall’«intellectus» all’«affectus». Alla scuola di san Bonaventura, Miscellanea Francescana 112 (2012) 364-383; A. Begasse de Dhaem – E. Galli – M. Malaguti – R. Pascual – C. Salto Solá (a cura), Deus summe cognoscibilis. The current theological relevance of saint Bonaventure (Bibliotheca ephemeridum theologicarum lovaniensium CCXCVIII), Leuven – Paris – Bristol 2018; J. G. Bougerol, Introduzione a san Bonaventura. Nuova edizione riveduta, corretta e aggiornata sotto gli auspici del Centro Studi Bonaventuriani di Bagnoregio, Milano 2017; M. D. Chenu, La teologia come scienza nel XIII secolo, Milano 1985; F. M. Tedoldi, Le cinque porte dello Spirito. Un viaggio tra i sensi spirituali con san Bonaventura, Milano 2023.


C. SALTO SOLÁ

 
 
DESCRIZIONE DEI CORSI OPZIONALI
 

TF2502 
La “sequela Christi” in Mt 5-7 e in San Francesco
 

Contenuti: Il Discorso della Montagna (Mt 5-7) come programma di vita del discepolo di Gesù. Esegesi di alcuni brani scelti, con particolare riferimento alle beatitudini (Mt 5,3-12). Caratteristiche evangeliche della “sequela Christi” e la sua descrizione negli scritti di San Francesco.
Obiettivi: Confronto tra i tratti fondamentali della “sequela Christi” nel Discorso della Montagna (Mt 5-7) e negli scritti di San Francesco.
Metodo di insegnamento: Lezioni frontali da integrare con la lettura di alcuni testi che verranno indicati durante le lezioni.
Modalità di valutazione: Esame orale.
Bibliografia: Commentari del Vangelo di Matteo: R. Fabris, Matteo, Roma 1996 (2ª ed.); J. Gnilka, Il Vangelo di Matteo (2 vol.), Brescia 1990-1991; U. Luz, Das Evangelium nach Matthäus (3 vol.), Zürich-Neukirchen-Vluyn 1985-1997. Altri testi di approfondimento: J. Dupont, Le Beatitudini (2 vol.), Cinisello Balsamo 1992; G. Iammarrone, La sequela di Cristo nelle Fonti Francescane, in MF 82 (1982) 417-461; A. Marini, «Vestigia Christi sequi» o «imitatio Christi». Due differenti modi di intendere la vita evangelica di Francesco d’Assisi, in CollFranc 64 (1994) 89-119; F. Uricchio, Francesco legge Matteo. Rilievi sull’uso di alcuni testi del Primo Vangelo negli scritti del Santo, in MF 82 (1982) 326-416.


J. M. VICENTE
 


TO2827 
La bellezza della vita in Cristo: cristologia e spiritualità
 
Contenuti: Il corso si propone di studiare l’esperienza di fede del cristiano vissuta attraverso la progressiva partecipazione piena in Cristo che lo conduce, nell’azione dello Spirito Santo, all’interno di una relazione profonda con Lui. La partecipazione al mistero di Cristo, il Vivente, trasforma radicalmente l’esistenza del cristiano e si manifesta sempre in un duplice e inscindibile aspetto: personale ed ecclesiale. I contenuti comprendono: il battesimo, l’inizio della vita in Cristo; la custodia della vita in Cristo; la crescita della vita in Cristo nella Chiesa; il vissuto del figlio di Dio capace di offrire il culto spirituale.
Obiettivi: Riconoscere i principi teologico-spirituali fondanti lo sviluppo della vita cristiana. Descrivere gli elementi basilari e costanti che connotano l’itinerario spirituale cristiano. Riscoprire il vissuto di santità e bellezza come luoghi teologici.
Metodo di insegnamento: Le lezioni si svolgeranno in modalità frontale e sarà richiesto a ciascuno studente di delineare i passaggi fondanti l’itinerario spirituale di progressiva configurazione a Cristo del battezzato.
Modalità di valutazione: La valutazione prevede un esame orale sui contenuti del corso, e la consegna dell’analisi scritta della progressiva confi­gurazione a Cristo del battezzato.
Bibliografia: Pontificio Consiglio della Cultura, Gesù Cristo portatore dell’acqua viva, Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2003; L. Borriello, La vita spirituale del cristiano, Edizioni S. Paolo, Milano 2022; C. Doglio, Imparare Cristo, Edizioni S. Paolo, Milano 2014; G. Lombardia, La santità vissuta come locus theologicus, Glossa, Milano 2006; A. Tagliafico, Percorso di crescita cristiano nella capacità di amare, in Quaderno ISSR Pontificio Ateneo Regina Apostolorum 4 (2021) 141-156; A. Tagliafico, Itinerari di maturità umana e spirituale: in cammino verso la santità, in Quaderno ISSR Pontificio Ateneo Regina Apostolorum 5 (2022) 75-90.


A. TAGLIAFICO
 


TO2248 
Il Messia nei Salmi
 
Contenuti e Obiettivi: Il corso si propone di mettere lo studente in grado di affrontare e comprendere in modo particolare il significato “messianico” dei salmi regali. Gli argomenti principali saranno i seguenti: l’ideologia regale del Vicino Oriente antico quale sfondo della regalità biblica; la terminologia biblica relativa alla figura dell’unto; i tipi di messianismo; i salmi regali. Su questo retroscena, saranno analizzati esegeticamente alcuni salmi regali.
Metodo di insegnamento: Lezioni frontali. La lettura e lo studio dei salmi in originale sarà un compito indispensabile da parte dello studente.
Modalità di valutazione: Esame orale.
Bibliografia: H. Cazelles, Le Messie de la Bible. Christologie de l’Ancien Testament (Jésus et Jésus-Christ 7; Paris 1978) (tr. it. Roma 1981; tr. sp. Barcelona 1981); J. Day (a cura), King and Messiah in Israel and the Ancient Near East. Proceedings of the Oxford Old Testament Seminar (Journal for the Study of the Old Testament Supplement Series 270; Sheffield 1998); J.A. Fitzmyer, The One Who Is to Come (Grand Rapids 2007); W.C. Kaiser, The Messiah in the Old Testament (Studies in Old Testament Biblical Theology; Grand Rapids 1995); M. Saur, Die Königspsalmen. Studien zur Entstehung und Theologie (Beihefte zur Zeitschrift für die alttestamentliche Wissenschaft 340; Berlin – New York 2004); L. Sembrano, La regalità di Dio. Metafora ebraica e contesto culturale del Vicino Oriente antico   (Supplementi alla Rivista Biblica 32; Bologna 1998); J.L. Sicre, De David al Mesías. Textos básicos de la esperanza mesiánica (Estella 1995). Per l’esege­si sarà, inoltre, necessario consultare commentari scientifici moderni.


S. BAZYLIŃSKI
 


TO2814 
Il rapporto tra Cristo e la Chiesa nell’ecclesiologia post Vaticano II 
 
Contenuti: Il corso si propone di analizzare il rapporto tra Cristo Gesù e la Chiesa nell’ecclesiologia del post Vaticano II. A partire dal legame esistente fra trinitaria, cristologia ed ecclesiologia si guiderà lo studente ad approfondire alcune categorie emerse nei documenti del Concilio Vaticano II, come quella di “corpo di Cristo”, “Sacramento universale di salvezza”, “comunione”, “tempio dello Spirito Santo”, attraverso il pensiero dei grandi ecclesiologi del XX secolo. In tal modo saranno affrontate le questioni ermeneutiche sulla fondazione della Chiesa, la sua origine, la centralità dell’Euca­ristia nella sua vita, la sua missione nel mondo.
Obiettivi: Lo studente sarà guidato a comprendere il legame fra cristologia ed ecclesiologia in chiave ermeneutica ed epistemologica, per chiarire l’origine, l’essenza e la missione della Chiesa nel mondo. In tale prospettiva sarà guidato alla lettura e alla comprensione degli ecclesiologi più rilevanti del XX secolo.
Metodo di insegnamento: Lezioni frontali, lettura di testi ed esposizioni degli studenti.
Modalità di valutazione: Esame orale.
Bibliografia: A. Antón, Ecclesiologia postconciliare: speranze, risultati e prospettive, in R. Latourelle (ed.), Vaticano II: bilancio e prospettive venticinque anni dopo (1962-1987), I, Cittadella, Assisi 1987, 361-388; H. De Lubac, Meditazione sulla Chiesa. Chiesa, Jaca Book, Milano 2017; D. Del Gaudio, Il problema del metodo in ecclesiologia alla luce del Vaticano II. Istanze, presupposti e prospettive per uno statuto epistemologico    dell’ec­clesiologia, If Press, Roma 2021; C. Journet, L’Eglise du verbe incarné: Sa structure interne et son unité catholique, Editions Saint-Augustin, 1998; J. Ratzinger, L’ecclesiologia della Costituzione Lumen gentium, in R. Fisichella (ed.), Il Concilio Vaticano II: recezione e attualità alla luce del giubileo, San Paolo, Cinisello Balsamo 2000, 66-81; Id., Opera omnia Vol. 8/1: Chiesa: segno tra i popoli, LEV, Città del Vaticano 2021; G. Ziviani – V. Maraldi, Ecclesiologia, in G. Canobbio – P. Coda (edd.), La teologia del XX secolo. Un bilancio, II, Città Nuova, Roma 2003.
 

D. DEL GAUDIO



TO2816 
Immagini di Cristo nell’arte paleocristiana
 
Contenuti: La rappresentazione della figura di Cristo nell’arte cristiana delle origini rappresenta un processo evolutivo che arrivò a compimento nell’arco di alcuni secoli. L’immagine del Figlio di Dio, infatti, conosce una serie di mutamenti iconografici che solo nei decenni più avanzati della Tarda Antichità arrivarono a connotarla secondo i canoni che conosciamo oggi.  Nonostante iniziali remore da parte di alcuni Padri della Chiesa, che ritenevano inappropriata la proposizione di un tema iconografico così sacro, l’arte cristiana arrivò ad assumere una dimensione pienamente cristologica, contribuendo a codificare l’immagine di Cristo secondo differenti trame evolutive.
Obiettivi: Scopo di questo corso è dunque quello di analizzare sistematicamente le origini e le evoluzioni della sua raffigurazione nell’arte cristiana tardo antica, con particolare attenzione alle pitture, ai sarcofagi, ai mosaici, all’instrumentum domesticum e alla suppellettile liturgica. Al termine del corso gli studenti saranno in grado di riconoscere le principali caratteristiche iconografiche della figura di Cristo e le evoluzioni che le caratterizzarono nel corso dei secoli.
Metodo di insegnamento: Lezioni frontali e letture guidate.
Modalità di valutazione: Esame orale.
Bibliografia: F. Bisconti (ed.), Temi di iconografia paleocristiana, Città del Vaticano 2000 (in particolar modo le schede “Buon Pastore”, “Coronazione di spine”, “Cristo”, “Croce (Crocifissione), “Moltiplicazione dei pani”, “Natività”, “Santo Sepolcro”, “Traditio legis et clavium”); F. Bisconti – O. Brandt, Lezioni di Archeologia Cristiana, Città del Vaticano 2015; J. Dresken-Weiland, Immagine e parola. Alle origini dell’iconografia paleo­cristiana, Città del Vaticano 2010, soprattutto pp. 64-76; 127-138; 139-151; R.M. Jensen, Jesus in Christian Art, in D. Burkett (ed.), The Blackwell Companion to Jesus, Oxford 2010, pp. 477-504; Th. F. Mathews, The Clash of Gods. A Reinterpretation of Early Christian Art (Revised and expanded edition), Princeton 1999, in particolare pp. 115-141; J.M. Spieser, The    Representation of Christ in the Apses of Early Christian Churches, in Gesta 37-I (1998) 63-73.


G. CASTIGLIA
 


TO2813 
La figura di Cristo nella pastorale della Chiesa contemporanea
 
Contenuti: Il corso parte dallo studio di alcuni documenti del Magistero degli ultimi quattro pontefici e si propone di presentare Cristo come figura chiave per la prassi pastorale e missionaria della Chiesa contemporanea. Consapevoli che “il cuore del mistero è il kerygma, e il kerygma è una      persona: Gesù Cristo”, vogliamo ripensare l’azione pastorale come spazio privilegiato per favorire l’incontro con Lui.
Obiettivi: Alla luce di una pastorale dell’incontro, si forniranno agli studenti alcuni elementi fondanti per una progettazione con uno stile sinodale da realizzare nella Comunità.
Metodo di insegnamento: Lezioni frontali e letture guidate.
Modalità di valutazione: Esame orale.
Bibliografia: A. Amato, Gesù il Signore. Saggio di cristologia, EDB, Bologna 1999; CEI, In Gesù Cristo il nuovo umanesimo. Una traccia per il cammino verso il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale, Cinisello Balsamo (MI) 2014; F. Celestino, Una Chiesa che vuole incontrare l’uomo. Per una pastorale alla luce dell’Evangelii gaudium, Città del Vaticano 2021; Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, Una pastorale rinnovata, II (a cura di R. Fisichella – F. Spinelli), Cinisello Balsamo (MI) 2020; R. Repole, Il dono dell’annuncio. Ripensare la Chiesa e la sua missione, Cinisello Balsamo (MI) 2021; C. Torcivia, La Parola nel Regno. Un percorso di Teologia pastorale, Trapani 2020. Altra bibliografia sarà indicata nel corso delle lezioni.


F. CELESTINO


 
SEMINARIO
 
 

TS2835 
La cristologia di J. H. Newman e Giovanni Duns Scoto
 
Contenuti: Il seminario propone un confronto tra due visioni cristologiche: quella di John Henry Newman, incentrata sullo sviluppo storico-dogmatico dell’Incarnazione, e quella di Giovanni Duns Scoto, che ne afferma la necessità assoluta nell’ordine voluto da Dio. Il percorso toccherà temi come la finalità dell’Incarnazione, la centralità di Cristo nella creazione, la dimensione esistenziale e spirituale della fede cristologica.
Obiettivi: Analizzare in chiave comparativa le prospettive cristologiche di J. H. Newman e Giovanni Duns Scoto, evidenziando il contributo di entrambi alla comprensione del mistero dell’Incarnazione e offrendo strumenti per un’elaborazione teologica attuale.
Metodo di insegnamento: Lavoro seminariale su testi selezionati, con introduzioni frontali, lettura e commento guidato, esposizioni degli studenti e discussione critica.
Modalità di valutazione: Elaborato scritto su un tema trattato durante il seminario, concordato con il docente.
Bibliografia: J. H. Newman, Gesù, Pagine scelte, Milano 2010; F. Morrone, Cristo il figlio di Dio fatto uomo. L’incarnazione del Verbo nel pensiero cristologico di John Henry Newman, Milano 1990; R. Cross, Duns Scotus, Oxford 1999; A. Vos, The Theology of John Duns Scotus, Leiden 2018. Sitografia: www.newmanreader.org

 
A. OLIVIERI PENNESI